21.10.12

Mallorca #1

SA CALOBRA


Il Bolide sfreccia per le strade di questa parte dell'isola sconosciuta, in effetti è esattamente dalla parte opposta alla costa più famosa. Ma è più vicino a casa in linea d'aria, ed avendo poco tempo a disposizione, sembrava la decisione più saggia. E lo era. Vento in faccia, sole in testa, e panorami mozzafiato. Dietro ad ogni curva, un nuovo mondo, assurdo, incredibile. Se non fosse per il mare, blu ed immenso là infondo sembrarebbe d'essere sulle dolomiti. Poi dietro quella curva, mille falesie di calcare spuntano da ogni dove, ricordando la Francia, ed ancora quella cima rocciosa la Pania secca, ma poi il lago distrae tutti, ed ancora, le incredibili formazioni rocciose che si tuffano in mare. Infinite torri di palle di calcare grigio contrastano con il verde delle palme. Che posto è mai questo? Rocklands? No....decidiamo che l'ambiente che assomiglia più a questo spettacolo è Pandora, il pianeta di Avatar per intenderci. Selvaggio, incontaminato.
Ed in mezzo a tutto questo, uno spot per Deep Water Soloing.


Le vie non sono tanto alte, nè tanto dure. Il posto ideale per iniziare e vedere se questa cosa del deep water è solo un'amore platonico e se le palle per farlo, le abbiamo davvero. Ci lanciamo sulle linee come i bambini al parco giochi, ma dal momento in cui stacchiamo i piedi da terra, la consapevolezza d'essere sul punto di non ritorno ci fa automaticamente cadere in concentrazione. Io, Simo ed Andre prendiamo le misure, pendiamo confidenza. Funziona.

Capiamo d'esser pronti a sfidare un pò più l'altezza, gli otto metri di quello spot nonci bastano più. E' stato Simone il primo a rilanciare, ed eccolo lanciarsi a vista su uno scoglione solitario di circa 12 metri. La via è facile, ma non si sa mai quali giochi strani può riservare la testa, una volta portato il culo lassù in cima, con il vento che ti scombina i capelli, il costume, ed il rumore del mare sotto a ricordarti dove sei.

"Non ci pensare! Vai Simo, vai!!"

E Simo va. Ebbravo Simo! Come i bimbi io ed Andre subito dietro. Una volta in cima, ci accorgiamo del tramonto e del paesaggio che abbiamo attorno. Le rocce ovunque sono tinte di arancione fuoco, il mare è sempre più calmo. Questo posto è magico!

Ben presto l'entusiasmo lascia spazio alla stanchezza, e quelle 20 ore e mezza di viaggio cominciano a farsi sentire, sommerse sino a quel momento da un'insaziabile voglia di salire, scalare, scoprire, giocare...la parola "ancora" che da tutto il pomeriggio mi rimbomba nella testa, viene ora scacciata e poi sostituita da una nuova.

"FAME"

Era già praticamente buio quando siamo risaliti in macchina. Una benzina al volo, per pura fortuna, e curve di Sa Calobra ci cullano fino a casa. Quella sera sarebbe stata la più lussuosa: La Micky avrebbe preparato una "pasta con le verdurine" da risuscitare i morti, il piatto sarebbe sarebbe stato caldo, ci sarebbe stata la musica, e soprattutto, avremo avuto un letto.

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