22.10.18

Inside

E’ proprio vero che per quanto strada tu possa fare da certe cose non si può scappare, e prima o poi una bella facciata per terra, tocca prenderla.

Beh ormai l’anno è più di la che di qua, e come di consueto eccomi a tirare le somme di quello che è stato. E’ stato un anno di cambiamenti, un anno durante il quale mi sono ritrovato inzuppato fino al collo con le cose della vita, incapace di scappare ancora, quando salendo su un pezzo di roccia, quando cavalcando la prima onda della serie.

Sono partito in pompa magna, carico delle migliori intenzioni. Ho mantenuto un profilo basso, ma un passo deciso e serrato. Ho lottato, ho giocato, ho gridato, ho riso. Ho preso decisioni. Ho vinto, ho perso, ho fallito. Ho gioito, ho pianto. Ho sofferto, si…ma vi dirò, in fin dei conti è stato bello scoprirsi umano dopotutto.

Coup de Foudre è sempre lì. Io invece, sono altrove. Eppure, proprio come se mi ostinassi ad indossare ogni giorno un paio di scarpe divenute nel tempo troppo strette, continuo a farmi sotto e a vender cara la pelle, deciso a finire ciò che ho iniziato, lottando su quegli appigli come se fosse l’unica cosa che davvero conta, fingendo che non ci sia niente di più importante al mondo che salire. Eppure ancora sono tenuto in ostaggio, in quella grotta dimenticata da dio.

Ne verrò a capo.
La via si, ma anche il resto.

E prima o poi lo stellone giallo sbucherà fuori da questa nebbia, e quando lo farà, sarà una bellissima giornata. 
Luminosa e spensierata.