E’ proprio vero che per quanto strada tu possa fare da certe
cose non si può scappare, e prima o poi una bella facciata per terra, tocca
prenderla.
Beh ormai l’anno è più di la che di qua, e come di consueto
eccomi a tirare le somme di quello che è stato. E’ stato un anno di
cambiamenti, un anno durante il quale mi sono ritrovato inzuppato fino al collo
con le cose della vita, incapace di scappare ancora, quando salendo su un pezzo
di roccia, quando cavalcando la prima onda della serie.
Sono partito in pompa magna, carico delle migliori
intenzioni. Ho mantenuto un profilo basso, ma un passo deciso e serrato. Ho
lottato, ho giocato, ho gridato, ho riso. Ho preso decisioni. Ho vinto, ho perso,
ho fallito. Ho gioito, ho pianto. Ho sofferto, si…ma vi dirò, in fin dei conti
è stato bello scoprirsi umano dopotutto.
Coup de Foudre è sempre lì. Io invece, sono altrove. Eppure,
proprio come se mi ostinassi ad indossare ogni giorno un paio di scarpe
divenute nel tempo troppo strette, continuo a farmi sotto e a vender cara la
pelle, deciso a finire ciò che ho iniziato, lottando su quegli appigli come se
fosse l’unica cosa che davvero conta, fingendo che non ci sia niente di più
importante al mondo che salire. Eppure ancora sono tenuto in ostaggio, in
quella grotta dimenticata da dio.
Ne verrò a capo.
La via si, ma anche il resto.